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ToggleSapevate che luppolo e canapa sono della stessa famiglia? Come molti di voi già sapranno il luppolo (Humulus Lupulus) è uno dei principali ingredienti per la produzione della birra. Ma quello che in pochi sanno è che il luppolo è una pianta a fiore che appartiene alla famiglia delle cannabacce: alberi e piante erbacce di cui la Cannabis (o canapa) e l’Humulus Lupulus (o luppolo) sono uniche specie ad avere una rilevanza nel mercato dell’agricoltura.
In realtà la storia di luppolo e birra non è da sempre associata, inizialmente per contrastare il dolce del malto veniva usata una miscela di erbe e spezie chiamata Gruit, il luppolo venne aggiunto solo più “recentemente” come amaricante. In Italia la prima coltivazione di luppolo è datata 1847, dall’agronomo Gaetano Pasqui di Forlì, che promosse poco più tardi anche una fabbrica di birra, con discreto successo.
Le infiorescenze del luppolo vengono utilizzate nella produzione della birra principalmente per due caratteristiche importanti: contrastare la dolcezza del malto con l’amaro e conferire aroma.
I fiori vengono raccolti, fatti essiccare, eventualmente pressati (pellet) ed infine vengono aggiunti al mosto in fase di bollitura o a freddo nel fermentatore (Dry Hopping). In base alla tipologia di luppolo utilizzato la birra avrà note diverse: fruttato, speziato, erbaceo, etc.
La percezione più o meno intensa di amaro invece viene conferita grazie alla quantità di Alfa Acidi presente nel luppolo selezionato.
La birra può essere ottenuta anche con l’utilizzo della canapa e abbiamo già detto che Humulus Lupulus e Cannabis sono della stessa famiglia floreale.
Questo dovrebbe aiutarci a comprendere che non è così improbabile parlare di birra associando la sua produzione alla canapa. Ma capiamo come avviene:
il processo si basa sull’aggiunta delle infiorescenze di di cannabis, o delle foglie, o anche di olio concentrato di canapa al classico processo di birrificazione: i cereali vengono trasformati in malto per rilasciare gli zuccheri, questi vengono mischiati ad acqua calda dalla quale avremmo il mosto. Dopo la bollitura del mosto lo stesso passerà al fermentatore nel quale l’inoculo del lievito creerà alcol e anidride carbonica.
Assolutamente no. Non esiste traccia di THC nella miscela con cannabis.
No. La birra alla canapa può essere bionda, ambrata o scura. In tutti e 3 i casi il sapore è più delicato rispetto alla birra tradizionale, morbido avvolgente e con un restrogusto tra l’erbaceo e il nocciolato.
La differenza più comune tra la birra tradizionale e la birra di canapa sta nel fatto che la birra ai fiori di canapa viene prodotta solo ed esclusivamente aggiungendo l’eccellenza dei boccioli della pianta. il processo produttivo non cambia, ma il contenuto si.
Produciamo la nostra birra alla canapa con infiorescenze di cannabis sativa prive di THC, il componente psicoattivo presente nella cannabis. Può quindi essere consumata in tutta tranquillità ed in qualsiasi situazione.
Grazie all’uso di infiorescenze coltivate all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, possiamo considerare la nostra birra ai fiori di canapa un prodotto di qualità superiore rispetto alla classica birra alla canapa industriale.
La birra ai fiori di canapa Everweed è in grado di regalare piacevoli sensazioni per i momenti di relax, al termine di una lunga giornata di impegni e per allietare le serate tra amici.
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