Oggi il quotidiano Alto Adige ha dedicato ampio spazio alla nostra “impresa”, segno che i tempi sono maturi e pian piano possiamo finalmente iniziare a raccogliere letteralmente ciò che abbiamo seminato. Ringraziamo tutti coloro che ci hanno supportato, credendo nella nostra visione.
Riportiamo un estratto dell’articolo scritto da Simone Facchini:
Ritrovarsi a trent’anni e affrontare il tema “cosa farò nella mia vita”. L’intuizione, e il coraggio di provarci. È il preludio alla storia di tre meranesi – più un quarto a “sostegno remoto” – che racconta di un piccolo-grande successo imprenditoriale. Loro sono Nicola Kulbaka, Mirko Destro e Giulio Di Vietri, adesso vivono a Comunanza in provincia di Ascoli Piceno. Coltivano cannabis light e l’azienda è decollata.
L’idea.
Il retrobottega dell’idea alloggia a migliaia di chilometri. In California, dove Nicola approda durante uno dei suoi viaggi alla scoperta del mondo e trova lavoro in un’impresa che produce canapa medica. Si ferma un anno e mezzo. Ma c’è anche della Spagna di mezzo perché Mirko ha un trascorso nei “social club” a Granada: sono associazioni no-profit legalmente costituite per la produzione di cannabis. Tornati in Italia e coinvolgendo Giulio, la scintilla: applicare le esperienze acquisite da autodidatti e trasformarle in una fonte di reddito. Sì, ma dove? «Abbiamo puntati gli occhi sul Marchigiano, grazie a contatti con dei familiari di Giulio. Un territorio ferito dal terremoto del 2016, che ha accelerato una fuga dalla campagna già in atto da tempo. A Comunanza e dintorni tanti hanno preferito accasarsi alla Whirlpool, o comunque cercare un lavoro diverso dall’agricoltura».
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